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Logistica e Trasporti: idee per ripartire

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La competitività di un Paese si misura anche dalla modernità e dalle proprie infrastrutture e dalla qualità del sistema logistico e di trasporto delle merci

05 Marzo 2013 -  “Il settore Logistica e Trasporti in Italia deve ripartire dalla liberalizzazione, dalla concorrenza, dalla promozione dell’efficienza e della produttività. Molte aziende hanno notevoli margini di competitività e di sviluppo organizzativo e imprenditoriale, ancora da sfruttare. Nei fatti però, per ripartire davvero, è necessaria una vera politica industriale di settore”. Anna Maria Artoni, Vice Presidente della Artoni Trasporti di Reggio Emilia nell’anno dell’ottantesimo dalla fondazione dell’azienda di famiglia guarda al futuro, ai secondi ottant’anni, e chiede misure urgenti per garantire a chi opera rispettando le regole di poter continuare a fornire servizi di alto livello alle industrie Italiane.

La competitività di un Paese si misura anche dalla modernità e dalle proprie infrastrutture e dalla qualità del sistema logistico e di trasporto delle merci. E nel dibattito che si sta sviluppando in questi giorni, sia nel convegno di Confindustria-Confetra sia alla Fiera di Verona nell’ambito del Salone Transpotec Logitec, risulta evidente l’arretratezza dell’Italia.

“Noi muoviamo ogni giorno l’Italia industriale – spiega Anna Maria Artoni – ma nonostante molti appelli, l’ultimo è quello di Confindustria che nel Progetto per l’Italia ha inserito proposte, alcune determinanti, sull’assetto logistico e infrastrutturale dedicato alla mobilità delle merci, non vediamo soluzioni di sistema. Soluzioni basate su un approccio capace di integrare le esigenze d’investimento con quelle di regolazione dei relativi mercati dei servizi. Certamente sul futuro del settore logistica e trasporti pesa anche il mancato sviluppo delle dotazioni infrastrutturali e delle reti, ma servono prima ancora legalità e sicurezza. Il primo nodo da sciogliere è quello della liberalizzazione del settore che per com’è impostato oggi prescinde dall’assetto industriale del Paese e dei suoi squilibri Nord-Sud. E’ un sistema che non favorisce efficienza, produttività e competitività dei servizi di trasporto. Infine sono state introdotte norme contrarie alle più elementari logiche concorrenziali, sancite nei principi della Costituzione e del Trattato sull’UE”.

Una logistica inefficiente ostacola la competitività di un Paese e lo dimostrano i dati degli analisti di Anfia e Aci. L’Italia, la cui ricchezza è incardinata nella forza del suo sistema manifatturiero, rischia di pagare anche questo prezzo. E se lo aggiungiamo alla burocrazia, al costo dell’energia e a tutti i nodi mai sciolti che bloccano il nostro sistema economico capiamo bene per quale ragione la nostra economia faccia ancora più fatica dei competitor europei ed internazionali.

“L’efficienza del sistema si basa principalmente sulle interconnessioni tra le diverse modalità del trasporto – commenta Anna Maria Artoni – e l’Italia da decenni ha smesso di pensare in grande”.

Confetra e Confindustria hanno lanciato l’SOS sul tema “legalità e sicurezza per l’autotrasporto italiano” nel corso di un incontro che deve aprire una nuova fase di confronto sulle soluzioni concrete, per consentire a tante aziende strutturate che formano la filiera italiana dei servizi di logistica e trasporto di continuare a operare tutelando posti di lavoro, qualità del servizio, sicurezza e rispetto dell’ambiente: “E’ un tema importante e come tale va trattato – conclude Anna Maria Artoni – trovo interessante la proposta di far diventare l’Albo degli Autotrasportatori un efficace strumento di trasparenza e di controllo. Certo deve assumere connotati diversi da quelli attuali.”